Oggi il “Buon compleanno” è dedicato a Akutagawa Ryūnosuke, uno dei massimi scrittori giapponesi del Novecento, e uno dei personaggi più tormentati della letteratura nipponica.
Subito dopo la sua nascita, la madre inizia a manifestare gravi segni di malattia mentale, e Ryūnosuke viene affidato alla famiglia dello zio materno Michiaki Akutagawa. Qui riceve un’educazione elevata, basata sull’arte e sulla letteratura. In particolare, fin da giovane Akutagawa fu attratto dai classici giapponesi e dal folklore antico
Akutagawa scrive la sua prima opera (Shisō) nel 1909, ancora minorenne: già in questo primo lavoro giovanile, si percepisce il senso di inquietudine e cupezza che caratterizzeranno le produzioni successive. Con l’ingresso al liceo e all’educazione superiore, si avvicina alla letteratura europea, in particolare inglese.
Inizia a questo punto a pubblicare in famose riviste del periodo, ottenenedo apprezzamenti da Natsume Soseki.
Nel 1915, pubblica il racconto Rashōmon, che verrà adattato in un film da Kurosawa nel 1951.
Da qui, inizierà una lunga produzione di racconti, caratterizzati da ambientazioni fantastiche, riferimenti alle tradizioni folkloriche giapponesi e una profonda analisi psicologica dei personaggi.
Nel 1917 si laurea e, malgrado le numerose collaborazioni, per esigenze economiche è costretto a trasferirsi a Kamakura , dove diventa insegnante di lingua inglese. L’anno successivo si sposa, ritrovando temporaneamente un po’ di serenità dopo la morte di Soseki.
Nel 1919 la situazione economica si stabilizza e arrivano riconoscimenti lavorativi: diventa redattore del giornale Osaka Mainichi, tornando a Tokyo ed abbandonando l’insegnamento.
Nel 1922 si reca in Cina per conto del suo giornale: il viaggio gli causerà però un peggioramento delle condizioni fisiche. Da questo momento anche la sua salute mentale inizia a declinare, fino al 27 luglio 1927 quando si suicida con un overdose di sonniferi.
Nel 1935, il suo grande amico Kikuchi Kan fonda il più prestigioso premio letterario giapponese, il Premio Akutagawa, in suo onore.