di Rob Dyer, The Real Japan
Sto digitando mentre mi trovo su un autobus diretto nel cuore della prefettura di Shiga, che si trova al centro dell’isola principale di Honshu. La visuale dai finestrini è stupenda, e mi trasmette la sensazione della grandiosità delle montagne giapponesi.
Le montagne definiscono il Giappone
Il Giappone è una striscia di terra lunga e sottile, che comprende circa 6,800 iole. La principale di queste, l’Honshu, è il luogo in cui troverete la maggioranza dei posti di cui avete sentito parlare: Tokyo, Kyoto, Hiroshima, Osaka, Nara, etc.
Mentre l’isola più a nord, Hokkaido, è in effetti considerata la frontiera più selvaggia del Giappone, e l’arcipelago meridionale di Okinawa è la destinazione per gli amanti dei caldi climi tropicali, l’Honshu è la terra della dorsale montuosa del paese, che caratterizza nel profondo il carattere della popolazione.
Il 72% del Giappone è coperto in montagne
Un incredibile 72% del paese è montagnoso. Una percentuale che sembra conciliarsi difficilmente con le immagini più popolari che si vedono all’estero. L’ampia catena montuosa (che incorpora le Alpi Giapponesi) abbraccia virtualmente tutta la lunghezza dell’Honshu ed è possibile percorrerla guidando (o utilizzando bus o treni) per la maggior parte di essa.
Oggi, ci stiamo dirigendo verso una località ad est del lago Biwa, a nord-ovest di Nagoya. Il nostro viaggio è iniziato questa mated da Kobe dove abbiamo preso l’autobus che ci sta conducendo su autostrade sopraelevate che rappresentano una prodezza notevole dell’ingegneria umana. Come a dire agli dei delle montagne che anche noi umani possiamo dedicarci a creazioni maestose, quando vogliamo.
Anche utilizzando tunnel che si fanno strada attraverso le montagne più impervie, la maggior parte della strada è percorsa attraverso le superstrade elevate, il che amplifica quanto l’infrastruttura viaria giapponese addomestichi e spesso domini il paesaggio.
E, in mezzo alle montagne, le vallate. Dove i campi di riso si appigliano a ogni profilo della terra ondulata. Campi di riso che ricordano ampie pietre di passaggio (passatoio) che si muovono gradualmente sul fianco della montagna, come per permettere a qualche gigantesco dio dell’agricoltura di arrampicarsi fino alla cime di ogni montagna per visionare gli impressionanti sforzi dei suoi devoti.
I contadini (nessuno dei quali sembra essere al di sotto dei 60 anni di età) utilizzano attrezzature high-tech per l’agricoltura e trattori. Oppure, laddove manchino i fondi, mantengono la tradizione manuale, le loro schiene piegate in avanti nel duro lavoro di manodopera.
Il sole del pomeriggio brilla sull’acqua
Il sole basso ma ancora caldo del pomeriggio luccica sui campi di riso ricoperti di acqua. La superficie increspata da una brezza fresca gentile e benvenuta. Chikometri di tali visuali si trasformano improvvisamente in una coltivazione moderna: pannelli solari.
Come è opinione comune se non si ha particolare conoscenza, si ha la tendenza a credere che l’economia giapponese sia ancora nel pieno della recessione. La quantità di progetti in fieri, designati ad estendere il già esteso network di autostrade Giapponesi è conosciuto in ogni paese.
Ma sembra che in Giappone questa tendenza sia piuttosto diffusa, come una parte dell’abilità stoica e ammirevole del paese di assorbire qualsiasi cosa il pianeta gli scagli addosso, sia esso un terremoto, uno tsunami, o un tifone, e di riparare, ricostruire e anche sviluppare in risposta rinvigorendo la nazione che definisce la resilienza.
Tutte le foto sono di Rob Dyer
L’autore: Rob Dyer, scrittore, editore e viaggiatore, è il fondatore di The Real Japan, dove condivide la sua passione per i viaggi in Giappone. Il Giapponese nascosto. Il Giappone dietro le pubblicità, oltre i cliché dello skyline di Tokyo costellato di neon, e dei volti bianchi delle geisha Il Vero Giappone.